Prima o poi l’argentatura degli specchi dei nostri sestanti è destinata a deteriorarsi fino a compromettere l’uso del sestante stesso. La natura stessa dell’ambiente marino fa di questo problema, per un sestante tenuto in buone condizioni, pulito e debitamente lubrificato, il primo ostacolo nell’uso del sestante. Se cominciate ad osservare piccoli distacchi dell’argentatura anche se di piccola entità che non siano rigorosamente ai bordi degli specchi, ebbene rassegnatevi, il momento è giunto di fare qualcosa.
In situazione contingente durante una lunga navigazione, si può sempre procedere a quella che potremmo chiamare un’argentatura d’emergenza, rimuovendo tutta l’argentatura residua degli specchi e la vernice protettiva tramite un solvente ed un’azione meccanica evitando l’uso di abrasivi aggressivi per il vetro e poi applicando a spray della vernice nera avendo cura di mascherare prima una metà dello specchio d’orizzonte con carta adesiva da carrozziere. Anche se sembra strano, pur con una luminosità inferiore a quella originale gli specchi faranno ancora il loro servizio molto meglio di quando avevano l’argentatura rovinata. Probabilmente per le osservazioni di sole sono ancora migliori di quelli argentati.
Se vi siete chiesti se potete far tagliare degli specchi convenzionali per poterli usare sul sestante, abbandonate subito quest’idea peregrina poiché gli specchi originali sono prodotti utilizzando lastre di cristallo con facce perfettamente piano-parallele per evitare grossolani errori di misura dati dalle diverse diffrazioni introdotte da specchi che non sono espressamente costruiti per questo uso.
Se un tempo si trovavano molti laboratori disponibili ad eseguire la riargentatura per pochi denari, oggigiorno trovare artigiani disposti a spendere parte del loro tempo e della loro pazienza per superfici così piccole è diventata un’impresa.
È proprio questo tipo di impresa che mi ha fatto meditare sulla possibilità di argentare gli specchi in proprio per cui mi sono armato dei chimici necessari, di opportuni presidi protettivi, e mi sono lanciato nell’impresa del fai-da-te. Dopo alcuni tentativi si possono ottenere risultati ottimi, ma anche questi specchi, al pari di quelli originali hanno una vita abbastanza limitata.
Osservando sestanti di moderna produzione ho altresì notato che la superficie riflettente di questi specchi, era molto più duratura e resistente nel tempo e documentandomi ho scoperto che questi specchi sono non più argentati come un tempo, ma alluminati. Una rapida ricerca in rete mi ha fatto trovare alcuni indirizzi di artigiani che argentano specchi per telescopi e dopo aver spiegato ad uno di loro che a me serviva la superficie a contatto del vetro per rispettare le quote dei supporti originali e non già la superficie alluminata diretta come nei telescopi e che lo specchio d’orizzonte andava alluminato solo per metà .
Detto e fatto ho spedito un pacchetto con gli specchi originali di alcuni vecchi ma ottimi sestanti in mio possesso per vedermeli restituire dopo circa una decina di giorni perfettamente alluminati. A questo punto mi è bastato proteggere le parti da non verniciare con carta adesiva da carrozziere ed applicare una vernice protettiva sul retro dello specchio per proteggere l’alluminatura dall’azione del salino e dall’abrasione delle viti di registro e delle cornici porta specchio. Nelle foto che seguono potete vedere gli specchi di alcuni sestanti dopo questo processo e l’attenzione da porre nel rimuovere la carta adesiva dallo specchio d’orizzonte aiutandovi con una lametta in modo da ottenere una superficie di strappo netta senza andare a rovinare il bordo dell’alluminatura e mantenendo una leggera eccedenza della vernice oltre il limite della superficie riflettente di due o tre decimi di millimetro per ottenere una migliore sigillatura dall’infiltrazione di umidità ed infine un sestante (un Carl Plath) ritornato al suo vecchio splendore con in più le prestazioni di specchi di ultima generazione.
Ah ! .. e non dimenticate che per navigatori rispettosi della natura e del mare come noi il migliore olio lubrificante che possa sostituire quello di balena nella manutenzione del sestante, è l’olio di Jojoba che potete acquistare in qualsiasi erboristeria sotto casa per pochi euro.
potresti darmi qualche indirizzo di artigiani che allumizzano specchi dei sestanti
Io mi sono servito delle Costruzioni Ottiche Zen:
via Villagrande n.16
32020 Colle Santa Lucia (BL)
Tel. 0437 521117
si puo’ prendere accordi telefonici e poi spedire gli specchi in un pacchetto postale ben imbottito.
Naturalmente altri indirizzi si possono trovare normalmente nei siti dedicati all’astronomia dilettantistica e piu’ in particolare agli strumenti di un certo livello.
buongiorno Gianluigi,
volevo mandarle una mail ma non sono riuscito a trovare l’indirizzo.
spero di non “disturbare” scrivendo qui.
sono capitato gia’ piu’ di volte, per diversi motivi,i nel suo sito e ho trovato sempre argomenti molto interessanti.
complimenti!
sto cercando dei reali punti nave fatti col sestante, che so in una traversata atlantica o in rotta verso la grecia.
un punto nave con le stelle o una rettta di sole e la meridiana.
ha mica qualcosa sottomano o sa dove posso reperire qualcosa?
Qualche stralcio dal log andrebbe piu’ che bene.
grazie
James
avevo inserito una email sbagliata.
mi puo gentilmente rispondere su questa.
grazie
james
Gentile James,
la ringrazio per i complimenti che senz’altro non merito ed anche per aver scritto sul mio blog.
Tengo un piccolo quadernetto dove appunto sempre i miei punti astronomici in modo da poterli conservare e rivedere a posteriori corredandoli dei risultati dei calcoli, della precisione ottenuta, degli strumenti utilizzati (e.g. ho diversi sestanti) per poter sempre rivedere a posteriori le mie osservazioni ed i miei errori.
Purtroppo non sono nelle condizioni di poterle inviare nulla al momento poiche’ mi trovo all’estero.
Se la sua intenzione e’ quella di fare esercizio con problemi su dati reali, le suggerirei di visitare il sito della rivista “Ocean Navigator” che pubblica ad ogni sua uscita un problema di navigazione astronomica e la relativa soluzione permettendo al navigatore di confrontarsi con tutte le problematiche reali della navigazione astronomica, con la sola eccezione dell’osservazione con il sestante. Tutti sappiamo che l’uso corretto del setante lo si impara in meno di un’ora, mentre i trucchi dell’osservatore piu’ scaltro li si imparano nel giro di un’altra ora se si ha la fortuna di avere un mentore adatto.
Immagino che lo scopo della sua richiesta fosse questo, se mi sono sbagliato, me lo faccia sapere.
buon vento
i complimenti sono, invece, molto meritati.
il sito che mi ha consigliato e’ davvero molto interessante.
il mio “problema” e’ pero’ un altro.
se mi manda una mail o un contatto mi piacerebbe parlarne “a quattrocchi” senza inserire nel suo blog argomenti per i piu’ poco interessanti.
grazie
J.
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Che tipo di sestante è? Sembra un sestante inglese dei primi del ‘900. Complimenti per i posts: sono molto belli e pertinenti.
Caro Gianleo,
Il sestante della foto è un super classico per i navigatori astronomici, si tratta di un Carl Plath modello “Navistar” traditional costruito ad Amburgo negli anni ’60. La Carl Plath ha cessato la produzione nel 2001.
Lo si riconosce e distingue dai Cassen & Plath ancora in produzione per il fatto che gli elementi interni del telaio sono tutti squadrati, mentre il telaio del Cassen & Plath ha al centro un rinforzo circolare.
La ringrazio dei complimenti e buon vento.